Pagina 2 del Diario di una Creativa
"💬Avevo deciso di sistemare l’angolo creativo. Adesso ho perso l’uncinetto numero 4, ho trovato tre progetti dimenticati e ho iniziato una sciarpa. A luglio."
Essere una creativa non significa solo “avere talento” o “fare cose belle con le mani”.
Significa convivere con un piccolo caos quotidiano che ti guarda dalla scrivania e dice: “Ti va di giocare?”
Non c’è ordine che tenga: puoi avere la scatola perfetta per i filati, i segnapunti catalogati per colore, il taccuino dedicato ai progetti futuri.
Eppure…
Basterà un’idea alle 23:41, una foto su Pinterest, un nuovo gomitolo irresistibile, e tutto l’ordine si trasforma in tempesta (creativa, s’intende).
Caos non è disordine. È fermento.
📌È il cantiere sempre aperto della mente creativa. È quel momento in cui ti rendi conto che stai lavorando contemporaneamente a:
📌una borsa iniziata a marzo
📌un top che “tanto è veloce”
📌un coprispalle per l’inverno prossimo (o per il prossimo prossimo)
📌un’idea che “prima la scrivo così non me la dimentico” (spoiler: te la dimentichi lo stesso)
E no, non sei disorganizzata. Sei polifonica. Come un’orchestra che ogni tanto fa prove… senza direttore.
Confessioni di una creativa disordinata (ma felice):
Se il tuo piano di lavoro è un campo minato di filati, sei nel posto giusto.
Se ti senti in colpa per non finire tutto subito: smetti.
La creatività ha i suoi tempi.
A volte parte da un capo… e arriva da tutt’altra parte.
Conclusione semiseria:
"Il caos creativo è l’universo che sta mettendo in fila le stelle… solo che ancora non ha trovato l’uncinetto giusto."
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