Pagina 3 del Diario di una Creativa
"Avevo seguito il tutorial alla lettera. Ma a metà del lavoro ho capito che il punto era sbagliato. Il bello? Mi piaceva di più così."
C'è un momento, nella vita di ogni creativa, in cui l'errore bussa alla porta e tu puoi fare due cose:
rimediare
oppure... sorridere e continuare.
Perché c’è una magia sottile nel momento in cui sbagli.
Un’imperfezione che ti racconta.
Un filo che esce dai margini del previsto per diventare… tuo
Ma da dove nasce questa paura di sbagliare?
Dalla scuola, dai confronti, dal perfezionismo travestito da amore per il dettaglio.
Dall’idea che esista un modo giusto per creare.
Come se la creatività fosse una ricetta, invece che un’avventura.
E allora facciamo pace con gli errori.
Mettiamo un fiocco colorato attorno ai nostri sbagli e chiamiamoli esperimenti.
Perché magari, quel punto che “non era previsto”, è il primo passo verso qualcosa di nuovo. Di diverso. Di autentico.
Confessione semiseria:
Ho disfatto lavori solo per rifarli… uguali.
Ho lasciato errori visibili con la scusa del “è una scelta stilistica”.
E ogni tanto, ho fatto finta di niente… e nessuno se n’è accorto
Ma spesso l'errore è lì , presente che ti guarda e per te diventa sempre più grande ed evidente, non puoi ignorarlo e allora ecco che subentra la sindrome di Penelope, con pazienza si disfa e si rifà, perche non tutti gli errori sono uguali
Conclusione
"Ogni punto sbagliato è una parentesi d’arte. Forse il disegno non era sbagliato: stava solo cercando un modo tutto suo per venire alla luce.
Ma in alcuni casi serve riscrivere su una tela bianca
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