Il diario di una creativa parte 1
"Oggi ho guardato il mio uncinetto per dieci minuti buoni. Lui ha guardato me. Nessuno dei due aveva un’idea."
C'è una leggenda che circola silenziosa nei gruppi creativi, tra tutorial perfetti e feed pieni di ispirazione:
il blocco creativo non esiste.
Come dire che le sirene non cantano e che i gomitoli non si aggrovigliano da soli nella notte.
Eppure eccolo lì: il blocco.
Quel vuoto improvviso. Quella nebbia che cala sulle idee. Quell’ “oggi non so cosa creare” che suona un po’ come un’allerta meteo interiore.
La testa è piena di progetti non finiti, schemi mezzi scritti, idee che sembravano geniali ieri ma oggi sembrano… mah.
Hai anche acceso la candela profumata, hai preparato la tua tisana preferita, hai sfiorato il cotone come se potesse parlarti. Ma niente.
E allora succede qualcosa di magico (e un po’ fastidioso): ti viene voglia di pulire casa.
Procrastinare con dignità, lo chiamano.
Il blocco creativo non è una malattia. È un messaggio.
Un invito a rallentare. A non essere sempre produttive, perfette, ispirate.
Non sei una macchina da uncinetto. Sei una creativa.
E la creatività ha bisogno anche di vuoto, di silenzio, di attese.
A volte la migliore ispirazione nasce proprio quando smetti di cercarla.
Quando il blocco bussa alla porta:
Aprigli.
Offrigli un tè.
Poi digli gentilmente che non può fermarsi troppo.
Nel frattempo, disegna scarabocchi, prendi in mano il tuo primo progetto (quello storto), scrivi anche solo una parola sul tuo quaderno.
E se tutto fallisce… fai una torta. Anche quella è creatività.
🎨🌺Chiusura motivazionale (che sembra una battuta, ma è vera):
"Il blocco creativo non è la fine del mondo. È solo il cervello che si prende una pausa per riorganizzare la meraviglia."
Se anche tu sei incappata nel blocco del gomitolo fammelo sapere e soprattutto come me sei uscita?
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