Oggi riflettevo sulla mia creatività...
Non si ferma mai.
La mente corre, sperimenta, disfa e ricuce. È una presenza costante, una spinta interiore che mi porta a cercare sempre un'idea nuova, un modo diverso, una strada meno battuta.
In questi giorni ho stravolto – ben tre volte – un capo iniziato, perché non mi convinceva. Alla fine l’ho accantonato, aspettando che l’intuizione giusta si manifestasse.
Un altro progetto? Quasi finito, ma... il filato non bastava. E no, non mi andava di comprarne ancora per poi ritrovarmi con l’ennesimo avanzo senza destino.
💡 Idea!
Ho guardato nei miei gomitoli e ho trovato il filato perfetto per completarlo. Anzi, ha ispirato un tocco creativo anche nella rifinitura. Una svolta inaspettata.
Ma non è finita qui…
C’era anche un esperimento lasciato in sospeso: uncinetto e tessuto, abbozzato su uno schizzo e infilato in un sacchetto. Più lo osservavo, meno mi convinceva.
Poi, di nuovo, quella scintilla: ho preso il manichino, bloccato il pezzo con gli spilli, fatto prove.
E tra i filati “dimenticati”, uno ha attirato la mia attenzione. Un campione... ed ecco la magia: un progetto completamente nuovo, nato dalla polvere dell’incertezza. Diverso, sì. Ma mio. Originale.
Questa è la mia normalità: non seguo una sola strada.
Ne seguo molte. E spesso, mi ci perdo. Ma è lì che ritrovo me stessa.
Non prendo ispirazione da tutorial o modelli online. Non per presunzione: semplicemente, non riesco a seguirli. Ho bisogno di creare con il mio istinto, di lasciarmi guidare da una forma di follia lucida, che trova senso anche nei progetti rimasti incompiuti.
Perché quando un progetto prende forma, quando lo indosso e sento che mi rappresenta...
Quella sì, è una soddisfazione che vale tutto il caos creativo che l’ha preceduta.
Capita anche a voi?
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